8 principi di innovazione in Google

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Questo post è stato scritto da Banesco Banco Universal, uno dei principali clienti di eSource Capital che sfrutta le potenzialità del Cloud per innovare i propri servizi.
L’innovazione e la collaborazione costante con Google Apps permette di garantire una risposta efficiente alle difficoltà quotidiane in quanto Google non è solo email, bensì uno strumento di collaborazione progettato per aumentare la produttività dell’azienda. In questo modo, infatti, si riesce a migliorare il profilo professionale dei dipendenti ed aumentare la proposizione e generazione di grandi risultati.

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Secondo Google, infatti, esistono dei principi di base che qualsiasi dipendente deve praticare perché negli anni sono risultati redditizi e hanno contribuito alla generazione delle idee innovative che, attualmente, conosciamo.

  1. Pensa 10 x 10

È l’essenza della maggior parte delle attività che si realizzano in Google. Cercare di migliorare qualcosa 10 volte invece che il 10%. Questo ti aiuterà a ripensare un’idea completamente, a migliorare i modelli esistenti e a re-immaginare totalmente la sfida da risolvere.

  1. Comunicati, omaggio per ascoltare il cliente

Un chiaro esempio di questo principio è Android. Questo sistema operativo, oggi popolare, è stato presentato al mercato in maniera strategica. Un anno prima del suo inizio, Google ha fatto un pre-lancio per un gruppo specifico di persone, le quali, durante quell’anno, fornivano feedback e condividevano con gli esperti della compagnia del motore di ricerca ciò che era utile e ciò che non lo era. Fu così che, all’inizio del 2008, Google ha avuto un prodotto innovativo e redditizio che è diventato un successo nel mercato dei sistemi operativi.

  1. Condividi tutto il possibile

Le grandi organizzazioni creano e praticano la collaborazione e il lavoro in team perché le persone che lavorano insieme danno risultati migliori. Questa è l’essenza dell’innovazione.

Condividere ed essere trasparenti con i dipendenti aiuterà a creare fiducia. Non significa che ogni strategia chiave dell’azienda dovrà esser condivisa, però si potranno conoscere i modi e i risultati di ogni azione eseguita, in modo trasparente. È molto comune in Google, infatti, che le riunioni dei capi dell’azienda possano essere osservate da qualsiasi dipendente attraverso piattaforme digitali.

  1. Assumi le persone giuste

Senza alcun dubbio, avere il miglior personale per ogni attività necessaria all’impresa è la base del successo. Conoscere in dettaglio ciascuna delle competenze del personale permetterà, anche, di esplorare il talento e focalizzarsi su ciò che è necessario. Non è raro che in Google esistano grafici che lavorano nell’area dei Sistemi.

  1. Usa il modello 70/20/10

– 70% dei progetti dovrebbero esser dedicati al core business dell’azienda.

– 20% dei progetti dovrebbero esser relazioni con il core business dell’azienda.

– 10% dei progetti dovrebbero esser focalizzati su cose differenti dal core business dell’azienda.

  1. Cerca idee ovunque

Le migliori idee non vengono da un solo team, un solo dipartimento o una sola azienda. Per questa ragione si deve cercare dentro e fuori la compagnia le risposte di ognuna delle incognite che si presentano.

Questo principio fu la base per creare Google Maps Maker, dove qualsiasi cartografo di tutto il mondo è in grado di mettere la sua comunità all’interno della mappa.

  1. Usa dati, non opinioni

Le indagini interne di Google sono molto popolari. Googlegeist è un sondaggio che si fa annualmente in forma anonima, dove a tutti i dipendenti si domanda circa la cultura dell’organizzazione in cui lavorano, i capi, i pagamenti, la vita personale, la diversità e le opportunità di crescita della società.

Questa indagine ha un obiettivo principale: conoscere il livello di soddisfazione dei dipendenti.

  1. Concentrati sull’utente, no sulla concorrenza

Tutti i progetti e processi devono essere orientati verso l’utente finale, con l’unico scopo di dare il miglior prodotto che risponda alle loro esigenze e vedere in Google la scelta migliore.

 

Fonti:

Blog Banesco

SoyEntrepreneur.com